QUESTO TESTO È ATTUALMENTE TRADOTTO IN ITALIANO POR "Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo."
Andres Laszlo Sr.

Mio padre scrisse Doña Juana, Don Juan, Juanito y Juanita nel 1952 (pubblicato da Plaza Janes) ed il libro (già tradotto in tedesco e disponibile su Amazon dal 2015) che in realtà è un adattamento teatrale dell’opera stessa sotto forma di romanzo, in cui si avvicendano dettagliate descrizioni derivanti dalla rappresentazione teatrale originale dei luoghi in cui la scena prende vita con le più intime riflessioni dei personaggi protagonisti dell’opera. Inoltre, il testo originale deve anche essere stato tradotto ed adattato nella lingua francese in quanto Marcel Marceau ne produsse nel 1964 uno spettacolo di mimo musicale ispirato dall’opera suddetta. Acquista ora.

Ho deciso di lasciare per ultima la traduzione inglese in quanto l’avevo probabilmente ritenuta più impegnativa e meno importante, ritenendola di qualità inferiore rispetto ai precedenti scritti. Una volta finito il lavoro ne rimasi affascinato: Andre Laszlo Sr. fu direttore di teatro prima di realizzarsi come scrittore e forse anche per questo non è così difficile comprendere la grandezza dei suoi lavori, da non riferirsi soltanto alla realizzazione di opere liriche e operette ma da sottoscrivere alle forme di teatro più variegate. Alcuni dei suoi scritti si prestano facilmente alla rielaborazione dando la possibilità di rappresentare spettacoli consti di tre personaggi o tuttalpiù quattro, di cui una donna, e solamente due scenografie o ambientazioni differenti.

SINOSSI

Malaga, anni ’30, sulla costa, sempre esposta alla luce del faro giace un vecchio maniero. Diamoci un’occhiata: al suo interno suona una banda mentre avvicinandosi alla biblioteca si scorge la miope Juanita intenta a cercare “Don Giovanni Tenorio” di José Zorrilla con la speranza di ritrovarvi una soluzione alla difficile condizione in cui versa. Juanita, che nel corso della storia diverrà Doña Juana, è la ormai disperata figlia della famiglia, la quale ha da poco scoperto il suo fidanzato in procinto di lasciarla per scappare via con la propria amante. Tanto per aggravare la situazione, la sconvolta Juanita ha appena ascoltato per casualità una conversazione fra i due innamorati che tramano i loro amorosi piani alle sue spalle. In quello stesso momento le lacrime della povera Juanita si riversano sul libro aperto sulle sue cosce, proprio quel libro che pensava avesse potuto aiutarla a risolvere le proprie pene, realizzando come ormai fosse tutto perduto.

Oh Don Giovanni, se solo tu fossi qui…
Ma io sono qui!
Chi siete?
Sono io, Don Giovanni
Don Giovanni chi?
Don Giovanni e basta!

Sì, era proprio lui. Quel Don Giovanni. Aveva viaggiato attraverso tempo e spazio per alleviare il dolore di una donna tradita, al fine di mostrarle una maniera per risolvere il proprio dilemma, insegnandole a manipolare a suo piacimento quegli stessi uomini che alla medesima maniera la avevano denigrata e plagiata. Tuttavia, la giovane donna riesce a superare notevolmente le difficoltà del caso uscendo al meglio dalla situazione in cui suo malgrado era giunta. Infatti lo stesso Don Giovanni si ritrova nella situazione opposta in cui diviene egli l’oggetto della manipolazione femminile, diventandone succube definitivamente. Le fondamenta emotive di una tale storia sono indubbie tanto da poterne permettere un rifacimento in come musical garantendone un grande esito: se Mr. Lloyd Webber stesse leggendo queste parole… O se soltanto qualcuno fosse interessato ad inserire un tocco di psicologia moderna alla propria rappresentazione teatrale, opera lirica, musical o operetta che sia (o magari un nuovo Lacan o una nuova Kristeva - Simone de Beauvoir è già lassù che indica la via ai suoi successori) avrebbe in Donna Giovanna un notevole mezzo per realizzare tutto ciò.

Attenzione uomini: Donna Giovanna è arrivata!